31 Mar In memoria di Tommaso Onofri
Ci sono storie che si mescolano alla tua vita senza chiedere il permesso.
Storie che si intrecciano alla tua quotidianità senza bussare.
Prepotenti, terribili, strazianti come solo la morte di un bambino può essere.
Mi ricordo quel giorno di marzo.
Era il 2 marzo 2006.
Mi trovavo in Puglia.
A Bisceglie.
Per le Final Eight di calcio a 5.
La notizia arrivò all’improvviso.
Si diffuse nel palazzetto della manifestazione.
Prima con un brusio.
Poi un passaparola.
Poi facce sgomente.
Mi ricordo le parole
Tommaso Onofri.
Il piccolo Tommy.
Diciassette mesi.
Rapito.
Strappato dal seggiolone.
Dall’affetto dei suoi genitori.
Di suo fratello.
Anno di nascita 2004.
Un anno e cinque mesi.
Gabriele aveva due anni.
Stesso anno di nascita.
Ho sperato
aspettato
approfondito
ascoltato
Ho pensato chissà quante volte a quella sera.
Alla tua paura.
Al tuo pianto.
Al freddo che avrai avuto.
Alle domande semplici che ti sarai posto.
Al dolore provato
Ai tuoi occhi azzurri
I tuoi bellissimi occhi azzurri
Ci ho sperato sai
Ho sperato fino alla fine
Fino al primo aprile 2006
Me lo ricordo bene
Ero a Torino, in trasferta.
Con la vittoria il Cesena di Luigi vince il campionato
Siamo dentro una pizzeria
All’improvviso un’edizione straordinaria del tg
E quelle parole
Tommy ucciso
Mi ricordo di aver soffocato un urlo di disperazione
Quanto di mio figlio c’era in Tommy
Tommy quella notte è morto come figlio degli Onofri, per rinascere come figlio di un’Italia intera.
Che ha pregato
Cercato
Lottato
Sperato
Di riportarti su quel seggiolone
Invano
Sei stato ucciso
Ucciso perché piangevi
Le tue lacrime ti hanno condannato a morte
Prendevi ancora il latte della mamma
E sei stato ucciso
Una morte atroce
Preso a badilate
Poi a pugni
sei stato abbandonato
Come si fa come un vecchio gioco
Un oggetto inutile
Sei stato lasciato vicino al fiume
Martoriato
Inerme
Solo
Ma di te il bosco ha avuto pietà
Gli animali hanno avuto pietà
Nessuno ha toccato quel corpicino
Che ha aspettato di essere ritrovato
Un mese
Quattro settimane
Trenta giorni
Intatto
Tutti gli animali hanno avuto pietà.
Gli uomini, invece, non ne hanno avuta
Mario Alessi (condannato all’ergastolo)
Antonella Conserva (la compagna) 24 anni
Salvatore Raimondi condannato a 20 anni (rito abbreviato)
Questo significa che usciranno
Torneranno a vivere
Alessi nel 2003 aveva stuprato una ragazza davanti al suo fidanzato carabiniere.
Era già fuori.
Domani saranno 14 anni dall’assassinio
C’è chi comincia il reinserimento
Chi usufruisce di permessi premio
Ma che giustizia è quella che prende a pugni la vita di un bambino di diciassette mesi?
Non esiste una via d’uscita per il dolore di mamma Paola.
L’unico vero ergastolo è il suo.
Nessuno le restituirà più Tommy.
Oggi Tommaso avrebbe frequentato la seconda liceo
Come Gabriele
Avrebbe avuto una fidanzatina
Gli esami
Grandi occhi azzurri
E magari avrebbe giocato a basket
Tommy avrebbe compiuto sedici anni.
Tommy avrà per sempre diciassette mesi.
Nessuna pietà per chi non ha avuto pietà.